Questo movimento, nonostante la sua breve durata, ha avuto un impatto duraturo e profondo sull’arte e sulla sua evoluzione
La città di Milano si prepara ad accogliere una nuova e avvincente mostra presso la Galleria Bottegantica, intitolata “Divisionismi. Un’altra modernità”. Questa esposizione, in programma dal 18 ottobre al 30 novembre 2024, promette di essere un viaggio affascinante attraverso il Divisionismo, un movimento artistico che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte italiana tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
La Galleria Bottegantica non è nuova a iniziative di questo calibro. Dopo il successo delle precedenti esposizioni dedicate a illustri artisti italiani come Angelo Morbelli, Gaetano Previati e Umberto Boccioni, la galleria ha deciso di esplorare ulteriormente il Divisionismo. Questo movimento, nonostante la sua breve durata, ha avuto un impatto duraturo e profondo sull’arte e sulla sua evoluzione.
Il Divisionismo si distingue per la sua tecnica unica di separazione del colore in tocchi o filamenti. Basata su principi scientifici di ottica e colore, questa tecnica mira a ottenere una luminosità e una purezza cromatica senza precedenti. Tra i protagonisti del movimento vi sono artisti come Gaetano Previati, Angelo Morbelli, Giovanni Segantini, Emilio Longoni e Giuseppe Pellizza da Volpedo. Questi artisti, con il loro approccio innovativo alla pittura, hanno superato i limiti imposti dalle teorie scientifiche per raggiungere nuove profondità emotive e narrative.
La mostra “Divisionismi. Un’altra modernità” rappresenta un’opportunità unica per esplorare le fasi successive del Divisionismo, spesso trascurate dalla critica tradizionale. Attraverso una selezione di opere iconiche, si intende mettere in luce l’evoluzione del movimento e la sua capacità di influenzare generazioni successive di artisti. Tra le opere esposte, spiccano capolavori come “Le Caravelle” (1908), “Fiumelatte” (1897) e “L’Ultima fatica del giorno” (1892), che testimoniano la maestria tecnica e l’innovazione stilistica degli artisti divisionisti.
Il Divisionismo non fu soltanto una tecnica pittorica, ma rappresentò anche un mezzo per esplorare l’essenza stessa della pittura. Le stesure puntinate, i contrasti materici e l’uso espressivo del colore furono il terreno di sperimentazione su cui questi artisti costruirono una nuova forma di modernità. Questo approccio al segno pittorico fu fondamentale per la nascita delle avanguardie e per la rilettura moderna del movimento.
Nonostante le critiche ricevute, tra cui quelle di Diego Angeli e Ugo Ojetti, che accusavano il Divisionismo di un eccessivo dogmatismo scientifico, il movimento si affermò come uno dei principali contributi dell’Italia al panorama artistico internazionale. Con l’avvento del XX secolo, la tecnica divisionista si evolse, trasformandosi da una metodologia rigida a un mezzo di espressione più libero e creativo. Questo passaggio è evidente nelle opere di artisti come Carlo Fornara, Benvenuto Benvenuti, Cesare Maggi, Plinio Nomellini e Sexto Canegallo, anch’essi presenti nella mostra.
Un aspetto fondamentale dell’esposizione è il legame tra Divisionismo e Futurismo. Quest’ultimo movimento, sviluppatosi all’inizio del XX secolo, prese in prestito dal Divisionismo l’idea di complementarismo congenito, utilizzandola per esplorare nuovi modi di rappresentare il dinamismo e il movimento. Artisti come Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Luigi Russolo e Carlo Carrà continuarono a utilizzare la tecnica divisionista per dare vita a opere che cercavano di rappresentare il movimento e la modernità in modi innovativi. Tra le opere presenti, “Mia madre” (1907) di Boccioni e “Ritratto di Bice Morselli” (1910) di Carrà dimostrano come il Divisionismo abbia influenzato il Futurismo nelle sue prime fasi.
Questa mostra non è solo un’occasione per ammirare opere d’arte straordinarie, ma anche un’opportunità per riflettere su come il Divisionismo abbia contribuito a plasmare la modernità artistica italiana, lasciando un’impronta indelebile sulla storia dell’arte. La Galleria Bottegantica, con “Divisionismi. Un’altra modernità”, invita il pubblico a riscoprire e rivalutare un movimento che, con la sua complessità e la sua vitalità, continua a ispirare e affascinare.
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