La scenografia ideata per l’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi è oggetto di ampia discussione e sono tantissime le polemiche in atto.
Le definizioni per lo spettacolo di apertura delle Olimpiadi 2024 si sprecano, e tutti hanno sentito la necessità di dire la propria opinione. Alcuni si sono scandalizzati e offesi perché invece di assistere a una celebrazione sportiva hanno visto una “gay pride”; altri hanno elogiato invece la scelta degli artisti in quanto “innovativa, esuberante e rivoluzionaria”. Infine, ma non da ultimo, è intervenuta anche la Chiesa, e di conseguenza i fedeli, che si sono sentiti offesi e hanno parlato di “blasfemia”.
I Giochi Olimpici di questo 2024, quindi, si stanno rivelando ampia fonte di polemiche e discussioni, il che non è necessariamente qualcosa di negativo. Solamente con il confronto e il dibattito, infatti, si possono alimentare la vera democrazia, libertà di pensiero e giustizia. Il concetto è ribadito da alcune persone che invitano a una riflessione, inerente proprio le accuse della Chiesa. Ecco di cosa si tratta.
Sono moltissime le persone che si sentono ancora offese dopo aver visto la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi, in particolar modo gli “uomini di Chiesa” e tutti coloro che sono convinti che la “cultura wok” stia “avvelenando la società”. Anche senza entrare nel merito, perché comunque ognuno ha diritto di opinione, riportiamo le parole dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, che in un comunicato ufficiale ha espresso tutto il suo disappunto.
Le accuse non si riferiscono soltanto al presunto attacco alla Chiesa e ai Cattolici, ma alla moralità in generale, che secondo Viganò è in grave pericolo. L’introduzione fa comprendere che sia in atto una lotta “tra il bene e il male” e molti, cattolici o meno, hanno trovato la riflessione quantomeno molto attuale poiché in gioco non vi è solo lo spettacolo in sé ma temi che stanno dividendo l’opinione pubblica.
La cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici di Parigi è solo l’ultimo di una lunga serie di vili attacchi a Dio, alla Religione Cattolica e alla Morale naturale da parte dell’élite anticristica che tiene in ostaggio i Paesi occidentali. Satana non crea nulla: sa solo rovinare tutto. Non inventa: manomette. E i suoi seguaci non sono da meno: umiliano la femminilità della donna per cancellarne la maternità che richiama la Vergine Madre; castrano la virilità dell’uomo per strappargli l’immagine della paternità di Dio; corrompono i piccoli per uccidere in essi l’innocenza e farne delle vittime del wokismo più abbietto.
Parole molto forti, su cui si può fare ampia riflessione. In risposta, però, arriva una teoria, che invita a non farsi sopraffare dall’ira. Su Facebook, un utente spiega la sua “versione dei fatti”: precisa che la scena “incriminata” non faceva riferimento all’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci. Era basata invece su “Il banchetto degli dei” di Jan Harkens van Bijlert, con protagonista Apollo e non non Gesù, con Dioniso, il dio del vino e del piacere. Apollo e Dioniso sono dei greci e le Olimpiadi hanno avuto origine in Grecia, dunque non si è trattato di blasfemia ma di richiamo storico e culturale.
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