Se stai comprando un appartamento fai molta attenzione. Infatti dietro l’angolo potrebbe esserci una vera e proprio fregatura.
Il tema delle spese condominiali arretrate, rappresenta una questione di fondamentale importanza per coloro che acquistano immobili all’interno di condomini, sollevando varie questioni, sia legali che pratiche. Spesso, sorge il dilemma su chi sia responsabile di tali spese, una volta completata la compravendita, attraverso il rogito notarile. Fortunatamente, la legge attualmente in vigore fornisce chiarezza su questo punto.
Secondo la normativa vigente, sia il venditore che l’acquirente sono obbligati a contribuire finanziariamente per le spese condominiali arretrate, anche se l’acquirente potrebbe non aver partecipato alle decisioni relative a tali spese. Questa solidarietà passiva si applica specificamente alle spese condominiali ordinarie, che includono la manutenzione ordinaria dell’edificio e i servizi comuni.
Tuttavia la situazione si complica quando si tratta di gestire le spese condominiali arretrate. Queste spese rappresentano un onere finanziario che deve essere affrontato con sollecitudine, poiché possono accumularsi e generare conseguenze legali e finanziarie significative per tutti i condomini coinvolti. Ora è possibile capire come gestire questa situazione.
L’acquisto di un appartamento in un condominio comporta molte considerazioni, tra cui il pagamento delle spese condominiali arretrate lasciate dal precedente proprietario. Ma chi è realmente responsabile di queste spese? Vediamo cosa dice la legge italiana e cosa è importante controllare prima di finalizzare l’acquisto.
Secondo la legge italiana, le spese condominiali sono quelle somme che i condomini devono pagare per la manutenzione e conservazione delle parti comuni dell’edificio. Queste parti comuni includono, ad esempio, le scale, i portoni di ingresso e altre aree condivise. Ogni condomino ha l’obbligo di partecipare a queste spese, indipendentemente dall’uso che ne fa. Questo è stabilito dall’articolo 1118 del Codice Civile (c.c.), che afferma che il condomino non può rinunciare al suo diritto sulle parti comuni e, quindi, non può sottrarsi al pagamento delle spese relative.
Quando si acquista un immobile in un condominio, chi è responsabile delle spese condominiali non pagate dal precedente proprietario? La risposta si trova nell’articolo 63 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile. Il compratore, subentrando nei diritti del precedente proprietario, è obbligato solitamente con quest’ultimo al pagamento dei contributi relativi all’anno in corso e a quello precedente. Questo significa che il nuovo proprietario può essere chiamato a pagare le spese condominiali arretrate fino a due anni indietro.
Durante la compravendita, è possibile che venditore e acquirente si accordino su chi deve pagare le spese condominiali arretrate. Per evitare sorprese, l’acquirente dovrebbe richiedere al venditore una dichiarazione liberatoria dall’amministratore del condominio. Questa dichiarazione, obbligatoria per l’amministratore secondo l’articolo 1130 del Codice Civile, attesta lo stato dei pagamenti delle spese condominiali e aiuta a verificare se ci sono debiti arretrati.
Anche se questa dichiarazione è utile nei rapporti tra compratore e venditore, non ha valore di quietanza per il condominio. Pertanto, è sempre buona pratica inserire una clausola nell’atto di compravendita, in cui il venditore dichiara l’assenza di debiti condominiali pregressi.
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