L’imposta dell’IRPEF è la principale entrata dello Stato italiano. Ecco dove i cittadini la pagano più alta. Preoccupazione dei contribuenti.
Rincari e aumenti. In questi mesi, anzi, in questi anni, ne abbiamo registrati in tutti i settori. Dall’energia ai carburanti, passando per i generi alimentari e i beni di prima necessità. Ora, però, aumentano anche le tasse. Soprattutto se viviamo in una di queste città, il pagamento dell’IRPEF, una delle tasse più note, sarà ancor più salato che altrove.
L’IRPEF, acronimo di Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche, è uno degli strumenti fiscali più importanti e diffusi in Italia. Introdotta con la riforma tributaria del 1973, l’IRPEF rappresenta la principale fonte di entrate per lo Stato e incide direttamente sui redditi dei cittadini italiani. Solo per iniziare a dare qualche cifra, nel 2022, le casse dello Stato hanno ricevuto 174,2 miliardi di euro di IRPEF netta.
L’IRPEF è un’imposta progressiva, il che significa che, l’aliquota, ovvero la percentuale di tassazione, aumenta con l’aumentare del reddito. Il calcolo dell’IRPEF si basa su scaglioni di reddito, ciascuno dei quali è soggetto a una diversa aliquota. Attualmente, gli scaglioni e le relative aliquote sono i seguenti:
Fino a 15.000 euro: 23%
Da 15.001 a 28.000 euro: 27%
Da 28.001 a 55.000 euro: 38%
Da 55.001 a 75.000 euro: 41%
Oltre 75.000 euro: 43%
La progressività dell’imposta è concepita per redistribuire il reddito e finanziare i servizi pubblici essenziali come la sanità, l’istruzione e la sicurezza. Ma ovviamente, non mancano le criticità. Il consiglio è quello di affidarvi sempre a specialisti del settore, come consulenti del lavoro e commercialisti. Sarebbe un danno, sia versare di più del dovuto, ma anche versare di meno.
In Italia, i contribuenti IRPEF in Italia sono poco più di 42 milioni. Di questi, 23,3 milioni dichiarano redditi da lavoro dipendente, 14,5 milioni da pensione, 1,6 milioni sono lavoratori autonomi e altri 1,6 milioni presentano redditi diversi, come affitti e rendite mobiliari.
Abbiamo fin qui parlato di equità. Ma, in realtà, come vedremo di qui a breve, le disparità ci sono e sono importanti. Secondo un recente studio dell’Ufficio studi della Cgia, infatti, i residenti nella Città metropolitana di Milano sono quelli che pagano l’IRPEF più alta. Nel 2022, infatti, l’imposta media sui redditi delle persone fisiche per i milanesi è stata di 8.527 euro.
Al secondo posto si trovano i contribuenti di Roma con 7.092 euro, seguiti da quelli di Monza-Brianza con 6.574 euro, Bolzano con 6.472 euro e Bologna con 6.323 euro. Questi dati, non solo riflettono i redditi più elevati in queste aree, ma anche una maggiore presenza di contribuenti benestanti.
Agli antipodi, il sud della Sardegna, dove l’IRPEF media pagata nel 2022 è stata di 3.338 euro per contribuente. A livello nazionale, la media si attesta a 5.381 euro. Questo dato evidenzia che quasi il 69% dei contribuenti italiani paga meno della media nazionale, rivelando una significativa disparità tra le diverse aree del Paese.
Dati che vanno oltre l’atavica Questione Meridionale mai compiutamente affrontata dall’Italia, se si pensa che tra le regioni con il tasso più alto di contribuenti meno abbienti c’è sì la Calabria (78%), ma anche la Provincia autonoma di Trento (80%) e le Marche (84%).
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