Le varie percentuali di invalidità riconosciute dall’INPS danno accesso a determinati benefit, che partono già con il 46%.
Un invalido civile è una persona che ha problemi persistenti, sia fisici che psichici, e che rendono più difficile la vita quotidiana, ecco perché lo Stato mette a disposizione varie forme di aiuto.
A decretare la gravità della patologia in essere è sempre la Commissione INPS, che esamina la documentazione medica del soggetto e poi effettua una visita, por poi stilare un verbale con il riconoscimento dell’invalidità con relativa percentuale. Naturalmente, più è alta la percentuale, più il soggetto si trova in difficoltà gravi, e dunque l’INPS eroga maggiori benefit di varia forma. Anche chi è invalido in percentuale relativamente bassa può sfruttare però aiuti e bonus, ecco alcune specifiche.
L’INPS assegna la percentuale di invalidità, in base alla singola situazione medica del paziente, ma in linea generale il 34% è quella minima, in cui il soggetto è in una situazione poco grave, mentre ovviamente il 100% significa disabilità grave.
Come possiamo facilmente intuire, il 46% di invalidità sta a significare una situazione di media gravità, e dunque alcune forme di aiuto sono già riconosciute, anche se ovviamente non sono al pari di quelle previste per un invalido al 100%.
Il percorso per ottenere l’invalidità è però il medesimo per tutti: ci si rivolge al medico curante con tutta la documentazione necessaria, poi questi invia la domanda telematica all’INPS e in breve tempo si ha un appuntamento con la Commissione che ha il compito di confermare e verificare le condizioni di salute del paziente e poi di predisporre il verbale.
Se viene riconosciuta una percentuale di invalidità del 46%, il soggetto ha diritto a una serie di benefit. Ad esempio, l’accesso gratuito a protesi o apparecchi che migliorino la condizione, come quello acustico. Non sono previste erogazioni in denaro come l’assegno di invalidità, poiché questo viene riconosciuto solamente dal 74% in su.
Il soggetto che ha un’invalidità al 46%, però, può entrare nelle liste di collocamento mirato, ovvero ottenere un inserimento prioritario in alcune selezioni di personale da parte delle aziende. I datori di lavoro, infatti, hanno l’obbligo di assumere personale delle categorie protette in diverse percentuali; ad esempio, del 7% se la ditta ha più di 50 dipendenti; due lavoratori se l’azienda ha tra i 36 e i 50 dipendenti e un lavoratore se la ditta ha dai 15 ai 35 dipendenti.
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