In Italia, Jean Fouquet, è entrato in contatto con le innovazioni artistiche del Rinascimento
Jean Fouquet è stato un pittore e miniatore francese del Rinascimento. Si è formato da giovanissimo a Parigi sotto il maestro Bedford. L’artista è noto per la sua capacità di fondere elementi dello stile gotico con l’arte rinascimentale italiana. Ha contribuito allo sviluppo dell’arte francese nel periodo successivo al Rinascimento. Fouquet è anche celebre per i suoi manoscritti, tra cui le “Ore di Étienne Chevalier”, un libro di preghiere illustrato. Questo lavoro è una testimonianza di grande attenzione ai dettagli e un uso innovativo della prospettiva.
Jean Fouquet è nato intorno al 1420 a Tours, in Francia. Si sa poco dei primi anni di vita dell’artista. È stato sicuramente un importante pittore e miniatore francese, considerato uno dei più grandi artisti del Quattrocento in Francia. Ha iniziato la sua carriera come apprendista in un atelier locale e ha ricevuto la sua prima influenza artistica in una scuola franco-fiamminga. Fouquet ha viaggiato moltissimo e in Italia negli anni ’40 del Quattrocento è entrato in contatto con le innovazioni artistiche del Rinascimento italiano. Qui ha assorbito i progressi che pittori come Masaccio, Beato Angelico e Piero della Francesca avevano fatto nello sviluppo della prospettiva centrale e dello scorcio e nella resa del volume.
Le sue opere rappresentano infatti un punto di incontro tra la tradizione gotica e le nuove influenze rinascimentali provenienti dall’Italia. Tornato in Francia divenne pittore di corte per Carlo VII e Luigi XI e realizzò numerosi dipinti e miniature, sia per manoscritti religiosi sia per testi secolari. Qui creò un nuovo stile combinando gli esperimenti della pittura italiana con i dettagli dell’arte fiamminga. Lo stile di Jean Fouquet è un mix distintivo di tradizione gotica e innovazione rinascimentale. Le sue miniature mostrano una precisione e un dettaglio straordinari, con un’attenzione particolare per i dettagli e le superfici dei materiali e anche per la prospettiva e la rappresentazione tridimensionale dello spazio. Il lavoro di Fouquet mostra un’osservazione chiara e delicata e alterna una prospettiva accurata con un senso dello spazio non illusionistico. Il suo ritratto di Carlo VII ( 1447 circa ; Louvre , Parigi) mostra l’uso di una linea fragile e incisiva caratteristica della pittura in miniatura. Nel 1474 collaborò con lo scultore Michel Colombe al progetto della tomba del re e l’anno successivo ricevette il titolo ufficiale di pittore reale.
Filarete definì Fouquet un “buono maestro, maxime de ritrarre del naturale. Il quale fe a Roma papa Eugenio e due altri de’ suoi appresso di lui; che veramente parevano vivi proprio”.
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