I migliori documentari musicali da guardare assolutamente

Una lista dei migliori documentari musicali che devi assolutamente guardare. Prendi il popcorn e preparati a farti ispirare

La musica nel cinema è essenziale: le colonne sonore possiedono un potere straordinario e spesso diventano opere d’arte indipendenti dalle pellicole.

Ma la musica può anche assumere un ruolo centrale nella narrazione stessa. Ci riferiamo ai documentari musicali, che celebrano grandi artisti o band storiche. Eccone alcuni tra i migliori nel loro genere!

I migliori documentari musicali da guardare assolutamente almeno una volta

Iniziamo con Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica del 1970: oltre a essere stato un momento imprescindibile nella storia della musica, il festival di Woodstock ci ha regalato anche uno dei migliori documentari mai realizzati.

Non per la particolare perizia nella sua realizzazione del film, ma per l’importanza storica che ha questo reperto, dal momento che altrimenti non avremmo immagini di quella straordinaria tre-giorni musicale.

Tra l’altro, tra i montatori del documentario (che dura quasi quattro ore) figura anche Martin Scorsese, ai tempi di fatto ancora sconosciuto. Recentemente tornato nelle sale, Buena Vista Social Club è un documentario diretto da Wim Wenders che, con la collaborazione del talentuoso chitarrista Ry Cooder, celebra la musica cubana attraverso i suoi protagonisti.

I migliori documentari musicali da guardare assolutamente almeno una volta
I migliori documentari musicali da guardare assolutamente almeno una volta – Wikimedia Commons @Albert B. Grossman Management – Artepassante.it

 

Il film mette in luce una ricca tradizione musicale attraverso le storie e le esibizioni di musicisti cubani locali. Oltre a riscoprire il patrimonio musicale, il documentario di Wenders mira anche a dimostrare come la musica possa unire persone in tutto il mondo. Un esempio straordinario del potere della musica nel cinema.

Janis Joplin è stata probabilmente la più grande interprete rock femminile di tutti i tempi. Se non la migliore, sicuramente una delle migliori. Il documentario del 2015 diretto da Amy J. Berg offre un ritratto intimo della complessa personalità di Janis, delle sue lotte personali e del suo duraturo impatto sulla musica, attraverso filmati d’epoca e interviste a familiari e amici.

Emerge un quadro di straordinaria energia e forza, insieme a una notevole fragilità e vulnerabilità. Questo connubio ha reso Janis Joplin un’icona indimenticabile.

Parlando di figure energiche ma fragili, non possiamo non citare un’altra grande interprete musicale femminile: Amy Winehouse. Protagonista di un documentario del 2015, Amy è un perfetto esempio di musica al cinema.

Diretto da Asif Kapadia, questo film offre uno sguardo approfondito sull’ascesa e la caduta della celebre cantante britannica, evidenziando il suo genio musicale e la devastante pressione che ha dovuto affrontare a causa della sua fama.

Rolling Thunder Revue: a Bob Dylan Story del 2019 è stato diretto e prodotto da Martin Scorsese ed è un documentario particolare perché mescola realtà e finzione.

Infatti, accanto ai filmati d’epoca e alle interviste ci sono anche delle riprese fatte apposta per offrire uno sguardo ancora più immersivo nel tour fatto da Dylan alla metà degli anni Settanta.

Quando si parla di musica al cinema, ci si riferisce non solo alle colonne sonore ma anche ai documentari su artisti e band.

Perché non combinare le due cose e realizzare un documentario su un compositore di colonne sonore? Il risultato è Ennio, l’emozionante documentario di Giuseppe Tornatore dedicato a Morricone del 2021. Questo film ha riscosso straordinari successi sia al botteghino sia tra i critici.

Ennio non si limita a celebrare l’attività di compositore di Morricone, ma offre anche un ritratto completo di una mente geniale, che ha avuto (e continua ad avere) un impatto enorme sulla musica.

The Beatles: Get Back non è esattamente un documentario cinematografico, quanto piuttosto una miniserie televisiva, seppur sempre documentaristica.

Ma è comunque un’opera straordinaria, frutto della pazienza e del talento di Peter Jackson che ha visionato ore e ore di materiale inedito girato negli studi in cui i Beatles stavano lavorando a Let it be, nel 1969. Dura ben sei ore il documentario, e termina con uno dei momenti più iconici nella storia della musica: il celebre Rooftop Concert, l’ultima esibizione pubblica dal vivo dei Beatles.

Ma i documentari musicali non sono di certo finiti qui: continuiamo con i pionieri che hanno introdotto l’hip-hop in Italia oltre 30 anni fa: i Run DMC e i Beastie Boys.

Su Netflix, ReMastered: Who Killed Jam Master Jay? esplora la morte di uno dei membri dei Run DMC. Un altro artista tragicamente scomparso è protagonista di Biggie: I Got a Story to Tell, un documentario su Notorious B.I.G. disponibile su Netflix.

Sempre su Netflix, si può vedere Travis Scott: Look Mom I Can Fly, che racconta la nuova generazione del rap. Su Apple TV+ c’è Beastie Boys Story, diretto da Spike Jonze. Per un viaggio completo nel genere, si possono guardare “Rapture” e “Hip-Hop Evolution” su Netflix.

Passiamo ora alla regina del pop, Madonna, i cui esordi sono narrati in Madonna And The Breakfast Club (Prime Video), un mix di documentario e fiction. Su Netflix, troviamo documentari su altre grandi popstar: Taylor Swift: Miss Americana, Homecoming: A Film By Beyoncé, Gaga: Five Foot Two e Katy Perry: Part of Me.

Su Prime Video, c’è P!nk: All I Know So Far, che documenta l’ultimo tour della potente performer P!nk. Il lato maschile del pop è rappresentato da Shawn Mendes in Shawn Mendes: In Wonder su Netflix e dai Coldplay in Coldplay: A Head Full of Dreams su Prime Video. I Bastille sono protagonisti di Bastille ReOrchestrated su Prime Video.

Molte star ormai considerano un documentario come un passaggio obbligato. Su Prime Video troviamo Ferro, una confessione di Tiziano Ferro, e Famo$o, sul nuovo disco di Sfera Ebbasta.

Senza Lucio è un omaggio a Lucio Dalla. Le due stagioni di Song Exploder: Canzoni al microscopio su Netflix, tratte dall’omonimo podcast, rivelano i retroscena di brani celebri come Hurt dei Nine Inch Nails e Losing My Religion dei R.E.M. In What We Started su Netflix, dj e esperti raccontano la musica elettronica.

Mark Ronson, produttore di Amy Winehouse e Duran Duran, è protagonista di Watch the Sound with Mark Ronson, una nuova docuserie su Apple TV+. Sempre su Apple TV+ c’è 1971: L’anno in cui la musica ha cambiato tutto, diretta da Asif Kapadia (Amy, Senna), che ripercorre un anno straordinario in cui la storia influenzò la musica e viceversa.

Concludiamo con Vinilici su Prime Video, per riscoprire i vinili, e Sinatra: All Or Nothing At All su Netflix, per celebrare The Voice.

Impostazioni privacy