Riforma fiscale 2024: addio alle maxi sanzioni per chi non paga le tasse, tutte le novità e i vantaggi per i contribuenti in difficoltà.
Il governo ha recentemente preparato un decreto legislativo che consentirà di dire addio alle maxi sanzioni per chi non paga le tasse, favorendo una maggiore proporzionalità delle sanzioni tributarie. Questa riforma fiscale mira a tutelare i contribuenti, in particolare coloro che dimostrano la volontà di pagare le imposte ma incontrano difficoltà nel rispettare i termini di adempimento.
L’obiettivo è di approvare entro l’estate nove decreti legislativi di riforma fiscale, affinché le nuove norme possano entrare in vigore già da settembre. Il governo interviene ora sulle sanzioni tributarie per garantire ai contribuenti una percezione repressiva adeguata, imprimendo una forte disapprovazione per le frodi e cercando di alleggerire il carico sanzionatorio per i casi di ritardi negli adempimenti da parte di contribuenti intenzionati a pagare.
Le novità del decreto legislativo mirano a modificare i decreti del 1997, introducendo il principio della proporzionalità delle sanzioni. In particolare, il decreto 472 fissa i principi generali delle sanzioni amministrative, mentre il decreto 471 rivede le misure amministrative per gli omessi versamenti, introducendo la proporzionalità delle sanzioni senza toccare le pene per frodi e omesse dichiarazioni. Il decreto 473 si occupa delle sanzioni in materia di tributi vari, eliminando le sanzioni minime e massime e introducendo una misura proporzionale.
Attualmente, l’articolo 1 del decreto legislativo 471 del 1997 prevede una sanzione amministrativa dal 120% al 240% delle imposte dovute in caso di omessa presentazione della dichiarazione, con un minimo di 250 euro. Questa norma è stata sanzionata dalla Corte Costituzionale con la sentenza 46 del 2023, che ha rappresentato il punto di partenza per la riforma fiscale volta a rendere le sanzioni più eque e favorire l’adesione spontanea dei contribuenti.
Il nuovo testo prevede una riduzione delle sanzioni, con un massimo fissato al 120%, e una riduzione media tra 1/3 e 1/5 per le sanzioni penali e amministrative, allineandosi alle sanzioni previste in ambito UE. Il decreto legislativo include anche interventi sul profilo penalistico, adeguando le norme relative alla non punibilità per tenere conto delle situazioni di forza maggiore. Sono previsti benefici anche per chi richiede la rateizzazione.
Particolare attenzione sarà rivolta ai crediti di imposta, con pene severe per chi applica in modo non corretto le disposizioni inerenti i crediti di imposta, specialmente quelli legati ai bonus edilizi come il Superbonus. Le sanzioni, in caso di assenza di requisiti oggettivi o soggettivi, possono arrivare fino al 70%, e dal 105% al 140% nel caso di crediti di imposta ottenuti con frode. Tuttavia, in caso di inosservanza degli adempimenti previsti per ottenere il credito di imposta, è prevista una riduzione delle sanzioni in caso di adempimento spontaneo.
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