Perché le uova di Peter Carl Fabergé sono diventate così famose tanto da essere nel doodle di Google di oggi (e in un film di James Bond)
Il doodle di Google di oggi è dedicato a Peter Carl Fabergé, un gioielliere russo del XIX e XX secolo, noto per aver creato le celebri Uova di Fabergé.
Questi gioielli a forma di uovo, realizzati in oro e altri materiali preziosi, erano molto apprezzati dagli zar di Russia. Le uova furono prodotte ufficialmente dal 1885 al 1917 dalla sua gioielleria di San Pietroburgo, la Casa di Fabergé.
Le Uova di Fabergé potevano variare in dimensioni: alcune erano piccole, mentre altre erano molto più grandi, simili a uova di Pasqua. Le più famose, chiamate imperiali, furono ideate nel 1885 su commissione dello zar Alessandro III.
Peter Carl Fabergé nacque a San Pietroburgo il 30 maggio 1846, esattamente 166 anni fa. Suo padre Gustav, discendente da antenati ugonotti (da qui il cognome poco russo), era anche lui gioielliere.
Dopo un giro in Europa, durante il quale applicò e migliorò gli insegnamenti del padre con i migliori gioiellieri del continente, nel 1872 Peter Carl Fabergé tornò in Russia e cominciò a lavorare stabilmente presso la gioielleria del padre al numero 16 della strada Bolshaya Morskaya, a San Pietroburgo.
Dopo la morte del padre e del suo tutor legale, nel 1882 divenne il titolare della gioielleria e acquisì il titolo di maestro orafo.
Diverse biografie ricordano Fabergé come un uomo molto spiritoso, attento allo stile e ai vestiti, a volte un po’ frenetico.
Viaggiava sempre senza valigia, acquistando tutto il necessario sul posto, e soffriva di preoccupanti e frequenti vuoti di memoria.
Il 1882 fu un anno decisivo per Fabergé: durante una mostra “Pan-russa”, i suoi lavori furono molto apprezzati dallo zar, che decise di riconoscerli ufficialmente come esempio di eccellenza nell’arte.
Le celebri uova di Fabergé nacquero nel 1885, quando quest’ultimo divenne orafo ufficiale della Corona Imperiale.
L’idea venne dallo zar Alessandro III che voleva regalare a sua moglie, l’imperatrice Maria Dagmar di Danimarca, un uovo di pasqua molto particolare per festeggiare i venti anni dal loro fidanzamento ufficiale.
Fabergé si mise subito al lavoro e così nacque il primo uovo di Fabergé, prezioso e molto sofisticato: era di colore bianco con smalto opaco e, come molte altre uova di Fabergé, aveva una struttura a scatole cinesi o a matrioske russe.
Dentro c’era un tuorlo d’oro, contenente a sua volta una gallina d’oro che a sua volta racchiudeva una copia in miniatura della corona imperiale con un rubino a forma d’uovo (queste due “sorprese” oggi sono andate perdute).
Da quell’anno e fino al 1917 (tranne nel 1904 e 1905 a causa della guerra tra Giappone e Russia), Fabergé realizzò 57 di queste uova di Pasqua in oro, materiali preziosi e altri materiali pregiati.
Ogni uovo conteneva sorprese interne “a matrioska” di grande valore e significato, spesso con temi imperiali, destinate a persone vicine allo zar.
Questa tradizione continuò fino alla Rivoluzione d’Ottobre, quando le sue uova erano già famose in molte parti d’Europa.
Nel 1916, Fabergé trasformò la sua gioielleria in una società per azioni. Tuttavia, con la vittoria dei bolscevichi, la gioielleria venne nazionalizzata.
Fabergé fuggì prima in Germania e poi in Svizzera e, sconvolto dalla rivoluzione russa alla quale era decisamente contrario, morì pochi anni dopo nel 1920.
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