La filosofia serve come pane quotidiano nella vita, ma la scuola non pone il giusto risalto: le opere filosofiche da leggere per formarsi.
Viviamo in una società che è andata talmente avanti, da tornare indietro. La filosofia, la letteratura, in generale le arti, non danno un profitto evidente, ma sono le arti che muovono il mondo e che hanno fatto arrivare l’uomo fino a qui, insieme alla scienza. Un tempo a capo delle società vigeva l’illuminazione dei filosofi, perché era loro la massima conoscenza del mondo, o meglio, della vita dell’uomo.
Ad oggi la situazione è completamente diversa: a guardarci intorno, ci si rende conto di quanto sia diventato un contesto sterile, dove la politica cresce d’inganni e gli intellettuali sono emarginati. È una tendenza che dovrà cambiare perché altrimenti si arriverà a un punto di non ritorno.
Una società senza studi approfonditi su basi culturali, che punta tutto sul mero profitto e sul business del marketing, non ha dove andare, non ha da crescere e costruire. A prescindere dal lavoro che si faccia, se si vuole diventare persone brillanti, se si vuole iniziare a riflettere sul mondo, bisogna per forza fare un incontro con la filosofia. Ciò non significa che per poter vivere bisogna essere tutti filosofi, ma per vivere meglio si dovrebbe dare spazio ad alcune letture imprescindibili, di cui a scuola si parla molto poco (a parte i licei classici e scientifici).
Se non si è a conoscenza neanche delle basi della filosofia e non si sa neanche da dove iniziare, si può provare con un libro per tutte le età: “Il mondo di Sofia” che racconta la strada impervia seguita dai filosofi nei vari secoli, per capire il mondo. Una volta essersi addentrati in una prima infarinatura, sono 5 i libri da leggere, nel corso della vita per migliorare se stessi e in generale la propria conoscenza.
“La Repubblica” di Platone: in quest’opera, Platone affronta questioni metafisiche, facendo analogie con la concretezza del reale, il che la rende comprensibile a tutti, rendendo semplici riflessioni molto profonde sulla vita dell’uomo. Vengono infatti trattati temi attuali come matrimonio, musica, guerra, monarchia e procreazione.
“L’etica nicomachea” di Aristotele: il filosofo parte dalla domanda di quale sia la scelta migliore per la vita di un essere umano. La felicità, di cui si narra, non è quel picco di gioia improvvisa e sfuggente, ma un particolare tipo di vita che spinge ad attività creative e di contemplazione (tutto ciò che sembra mancare nel contemporaneo).
“Storia della Filosofia occidentale” di Bertrand Russell: l’opera più completa per riflettere sull’Occidente e sulle nostre filosofie. “Al di là del bene e del male” di Friedrich Nietzsche: tra i filosofi più amati anche nel contemporaneo, in quest’opera Nietzsche riflette sul rifiuto della tradizione che ha da sempre caratterizzato il pensiero Occidentale e le sue nozioni di verità tramandate dalla parola di Dio, di bene e di male. Si parla di moralità schiava e si mette in dubbio l’intero nostro assetto culturale.
“Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” di Robert Pirsig: combatte sia con il fantasma del suo passato, sia con le più importanti questioni filosofiche del XX secolo. Tra gli interrogativi più discussi due domande in particolare: “Per quale motivo la tecnologia ci ha allontanato dal nostro mondo? Quali sono i limiti dell’analisi razionale?”.
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