Cultura

Cos’era la Secessione viennese e che impatto ha avuto sul mondo dell’arte

In questo articolo andremo a scoprire tutto quello che c’è da sapere a proposito della Secessione viennese, un movimento austriaco nato nel contesto dell’Art Nouveau

La Secessione viennese, nota anche come Wiener Secession o Secessionstil, fu un movimento artistico austriaco che si inserì nel contesto dell’Art Nouveau. Questo movimento emerse tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo in città come Monaco di Baviera, Berlino e, in modo particolare, Vienna. Diciannove artisti e architetti decisero di staccarsi dall’ambiente culturale tradizionale dell’Accademia di Belle Arti, formando un proprio gruppo. Così nacque la Wiener Secession, conosciuta in italiano come Secessione viennese, con sede nel Palazzo della Secessione Viennese. Gli artisti coinvolti svilupparono uno stile distintivo chiamato Sezessionstil, ovvero Stile Secessione. Ma vediamo tutto quello che c’è da sapere a proposito.

Caratteristiche e importanza della Secessione viennese

Colpita dalla crisi finanziaria del 1873, Vienna alla fine del XIX secolo attraversa un periodo ricco di idee, creatività, indipendenza e cambiamento: la costruzione della Ringstrasse, le grandi opere monumentali in stile revival e la metropolitana sono solo alcuni esempi. L’accademismo viene respinto in favore di un nuovo spirito creativo, giovane e dinamico: lo Jugendstil, o Stile della Giovinezza. Si afferma così il modernismo, segnando una nuova era nell’arte. Uno dei principali mentori di questo movimento è l’architetto Otto Wagner. Dopo una prestigiosa carriera accademica, negli anni ’90 del XIX secolo, inizia a ottenere riconoscimenti internazionali grazie ai suoi progetti e pubblicazioni. Con una comprensione scientifica delle realtà tecniche e sociali, Wagner si lascia ispirare dall’immaginazione romantica e dalle provocazioni radicali del nuovo movimento antiaccademico.

Secessione viennese | Pixabay @JavierGarcíaBlanco – Artepassante

Joseph Maria Olbrich e Josef Hoffmann, rispettivamente assistente e allievo di Wagner, insieme alla carismatica presenza di Gustav Klimt, fondano nel 1897 la Secessione viennese. Wagner mostra il suo sostegno al movimento con la creazione della facciata in ceramica decorata della Majolikahaus. Il tema dell’uniformità decorativa veicola un messaggio più profondo: l’abitazione elegante, con la sua facciata perfettamente liscia, elimina la gerarchia dei vari livelli, un concetto rafforzato all’interno dall’inclusione tecnologica dell’ascensore, conferendo così lo stesso valore abitativo a ciascun piano. Non esiste più l’esclusività dell’architettura borghese: l’architettura è progettata anche per il popolo.

Gli obiettivi della Secessione

Gli intenti programmatici della Secessione furono espressi magnificamente attraverso una litografia di Gustav Klimt, intitolata “Nuda Veritas“, pubblicata nel 1898 sulla rivista del movimento, “Ver Sacrum“. Una figura femminile, protagonista assoluta dell’opera, si mostra completamente nuda e tiene uno specchio rivolto verso l’osservatore: è l’arte che, prendendo in prestito le parole dell’architetto Otto Wagner, vuole “mostrare all’uomo moderno il suo vero volto“. In alto, sopra la testa della donna, un’iscrizione recita: “Verità è fuoco, e dire verità significa illuminare e bruciare“, una citazione dello scrittore tedesco Leopold Schefer.

Un anno dopo, nel 1899, Klimt utilizzò lo stesso soggetto per un dipinto ad olio. La scritta originale dell’incisione fu sostituita con una frase di Schiller: “Se non puoi piacere a molti con le tue azioni e la tua arte, piaci a pochi. Piacere a molti è male“. Ma questa non era l’unica differenza: anche la figura femminile appariva molto diversa. Nel quadro, il nudo femminile diventava più seducente e provocante: i capelli rosso fuoco, i fiori tra i capelli e la presenza di un serpente ai suoi piedi conferivano alla figura un fascino pericoloso e inquietante.

Lo stile

Per Sezessionstil si intende lo stile caratteristico della manifattura e dell’architettura sviluppato nel contesto della Secessione viennese. All’interno del più vasto movimento dell’Art Nouveau, ogni Nazione ha sviluppato un proprio linguaggio distintivo, noto con diversi nomi: Art Nouveau in Francia, Jugendstil in Germania, Liberty in Italia, Modern Style in Austria e Modernismo in Spagna.

I temi e i soggetti della Secessione

Gli artisti della Secessione viennese non respingevano l’arte del passato, ma miravano a creare un’arte nuova e pertinente ai tempi moderni. Come affermato da intellettuali come il poeta Hugo von Hofmannsthal, vi era la necessità culturale di esprimersi con un linguaggio più personale. Hofmannsthal criticava le oleografie dipinte, considerate cattiva pittura e meramente commerciali. Egli comprese l’esigenza del momento e sottolineò la responsabilità degli artisti nel creare opere visive con un linguaggio evoluto e contemporaneo.

La fine della Secessione

Il periodo di massimo splendore della Secessione coincise con la sua declino: i tempi cambiavano rapidamente e si prospettavano nuove visioni per il futuro. Nel 1911, Walter Gropius iniziò a scrivere un nuovo capitolo nella storia dell’architettura con la costruzione delle Officine Fagus, mentre Adolf Loos, con la sua opera “Ornamento e delitto” (1908), dimostrava come l’estetica decorativa non fosse più adatta a soddisfare le nuove esigenze di struttura e funzione.

Nel frattempo, la situazione politica si appesantiva di oscuri presagi: quei colpi di pistola che nel giugno del 1914 avrebbero infranto le certezze della borghesia mitteleuropea erano già nell’aria. L’epoca dei raffinati decori e delle linee sinuose era giunta al termine: il segno artistico si trasformava in una lacerazione, e la città dei sogni diventava una città popolata da angosce e incubi. L’età d’oro della sicurezza borghese stava gradualmente scivolando nella sua “gaia Apocalisse“.

Federico Liberi

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