Il pittore dipingeva la vita dei contadini, la vita dentro e fuori i palazzi, le feste di paese e i momenti intimi di famiglia. A commissionargli opere furono anche famiglie importanti come i Sagredo, i Mocenigo, i Grimani e i Querini
Pietro Longhi è stato un pittore noto per aver rappresentato scene di vita quotidiana e di tradizione nella società veneziana del XVIII secolo. Le sue opere sono dettagliate e intime in cui è presente spesso un tocco di umorismo e critica sociale, influenzati dalla cultura teatrale dell’epoca. L’artista è considerato uno dei principali esponenti del genere pittorico della veduta e delle scene di costume. Longhi rappresentava le abitudini dei cittadini e delle classi sociali veneziane, le feste popolari e le piccole attività domestiche e le sue opere si distinguono per la loro intimità e il loro realismo. Tra i suoi lavori più celebri si possono citare “Il Rinoceronte” e “Il Parlatorio delle monache“.
Pietro Longhi è nato a Pietro Falca, Venezia, il 15 novembre del 1701. Iniziò la sua formazione artistica sotto la guida di suo padre per poi proseguire con Antonio Balestra, un famoso pittore veneziano. Si spostò poi a Bologna, dove conobbe l’opera di Giuseppe Maria Crespi che influenzò tantissimo il suo stile di pittura. Nella scuola bolognese di Crispi cambiò completamente stile e genere e dalla fine degli anni Trenta si orientò verso quella pittura di costume che lo avrebbe reso celebre in molti paesi. Longhi ha dedicato i primi anni della sua carriera alla pittura di soggetti storici e religiosi, ma è quando inizia a rappresentare scene di vita quotidiana che la sua fama cresce notevolmente. L’artista è celebre per i suoi piccoli quadri di genere che catturano la vita veneziana con un’attenzione particolare ai dettagli. Per realizzare queste opere fu influenzato molto dalla cultura teatrale veneziana che lo rendeva capace di dare ai suoi lavori un significato profondo.
Attorno al 1730 realizzò la sua prima opera documentata, la grande pala del presbiterio della parrocchiale di San Pellegrino (Bergamo).
Nel 1732 sposò Caterina Maria Rizzi, con la quale ebbe un figlio. L’anno successivo concluse i lavori allo scalone di Palazzo Sagredo. Diventò amico di Gaspare Gozzi o Carlo Goldoni, che gli dedicò il famoso sonetto “Longhi, tu che la mia musa sorella / chiami del tuo pennel che cerca il vero”. Nel 1741 cominciò la produzione di pittura di “genere” realizzando la prima scena di vita veneziana, il Concertino.
Nel 1761 Gasparo Gozzi onora la pittura di Longhi sulle pagine dell’ “Osservatore Veneto”. Il pittore dipingeva la vita dei contadini, la vita dentro e fuori i palazzi, le feste di paese e i momenti intimi di famiglia. A commissionargli alcuni lavori furono anche famiglie influenti come i Sagredo, i Mocenigo, i Grimani e i Querini. La sua arte mischiava tradizione e novità, attenzione al passato, ma anche ai dettagli delle nuove culture. Il pittore morì l’8 maggio del 1785 dopo una breve malattia.
Tra le opere più famose di Pietro Longhi ci sono:
Le opere di Longhi sono oggi apprezzate per la loro capacità di catturare con precisione e umorismo la vita quotidiana della Venezia del XVIII secolo. I suoi dipinti sono oggi esposti in numerosi musei di prestigio, tra cui le Gallerie dell’Accademia a Venezia e il Museo Correr.
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