Cultura

Mosso creativo, in cosa consiste questa tecnica utilizzata dai fotografi?

Il mosso creativo è una tecnica fotografica che sta avendo sempre più successo. Ecco in cosa consiste e come ottenerlo

E se all’improvviso le foto mosse non fossero più da scartare ma da valorizzare? Questo è esattamente quello che sta succedendo nel mondo della fotografia. 

La foto mossa diventa veicolo di pathos, dinamicità, atmosfere nuove e suggestive, che sembrano rendere la realtà più astratta e sognante. 

Ma scopriamo di più su questa tecnica e cosa la rende improvvisamente così convincente dopo anni di studi per rendere perfetto e preciso ogni scatto.

Foto mosse per dare risalto al movimento

Basta prendere un paio di dipinti futuristi per ricordare come veniva rappresentano il movimento in passato e in qualche modo quei quadri sono stati gli antenati delle moderne foto mosse.

Il movimento è una sequenza, non è qualcosa di istantaneo e se la fotografia nasce per bloccare l’istante, la foto mossa serve invece per mettere in evidenza lo spostamento e la dinamicità.

Ecco come Sergio Giusti descrive l’effetto mosso che sta tanto spopolando nel mondo della fotografia:

“Luce scarsa, una stanza in penombra o una notte illuminata da lampioni. Una figura in posa, un obiettivo aperto per un tempo lungo. Oppure una figura in velocità, più veloce dell’otturatore, o una macchina fotografica malferma. Tutti conosciamo il risultato; in italiano lo chiamiamo mosso, per distinguerlo dalle sfocature ottiche. Gli inglesi dicono sempre blur, salvo a volte aggiungere motion, per operare la stessa distinzione.”

Insomma, pare proprio che questo fenomeno sia internazionale e che riesca a donare nuove emozioni a chi si ritrova ad osservare l’effetto finale dello scatto.

Le origini delle foto mosse

Il primo a capire le potenzialità delle foto mosse è stato Anton Giulio Bragaglia, nel 1913.

La sua fotografia movimentista riprendeva proprio i principi del futurismo e li proiettava nel mondo della fotografia, cercando di cogliere quella forza e dinamicità che solo il movimento riusciva a regalare. 

Da quel momento, piano piano, questa tecnica si è fatta spazio nel panorama della fotografia internazionale, seguendo diverse declinazioni, ed è diventata sempre più una tecnica e sempre meno un errore.

Le le sfocature spesso sono considerate un errore nel mettere a fuoco o nel settare la macchina fotografica, quando sono una scelta artistica diventano pura espressione creativa.

Tipologie di mosso creativo

Il mosso creativo si basa sempre su un Motion Blur, ovvero un tempo di esposizione lungo, ma a fare la differenza è il soggetto della foto e come la fotocamera viene messa in relazione con tale soggetto. 

Diverse tecniche per realizzare foto mosse – Unsplash – artepassante.it

Vediamo tre modalità con cui si può ottenere l’effetto mosso:

  • Il soggetto si muove e la fotocamera rimane statica
  • La fotocamera si muove e segue il soggetto, in questo caso a rimanere mosso è lo sfondo
  • Il soggetto rimane fermo e la fotocamera si muove

Gli ultimi due casi rientrano nella tecnica che viene chiamata ICM: Intentional Camera Movement.

In base alla scelta del fotografo, quindi, si potranno ottenere tre modi differenti di rappresentare il movimento, che si tratti del movimento della fotocamera rispetto al soggetto o viceversa. Si può anche decidere di mescolare le tre tecniche per ottenere risultati ancora diversi.

L’effetto blur in post produzione

Niente vieta di aggiungere l’effetto mosso anche in post produzione come scelta artistica. 

Realizzare un’immagine mossa in modo impeccabile è più complesso di quello che sembra, ecco perché spesso si ricorre alla post produzione per aggiungere l’effetto blur. Per farlo, esiste un filtro apposito su Photoshop, ecco quali sono le sequenze da seguire sul programma di editing per poterlo ottenere:

Si parte duplicando il livello di sfondo, per poi aggiungere il mosso con Filtro>Sfocatura>Effetto movimento, successivamente si vanno ad utilizzare i cursori per definire l’intensità della modifica.

Ora non ti resta che sperimentare tu stesso la tecnica armeggiando con la macchina fotografica o scegliere alcune delle tue foto preferite e aggiungere l’effetto blur con Photoshop per aumentare il loro potere evocativo.

Alessia Barra

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