Giacomo Grosso fu uno dei maggiori esponenti del ritrattismo affermatosi in Italia e in Francia fra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Una delle sue opere più importanti è il quadro La Femme, per il quale Giacomo Grosso vinse la medaglia d’oro alla esposizione viennese del 1898. Grosso fu una figura importante in tutto il circolo dell’Accademia Albertina e un pittore dalla straordinaria abilità, tra i più noti e apprezzati soprattutto in Piemonte, dove lavorò per molto tempo. La carriera di Grosso durò più di quarant’anni, le sue opere furono esposte nel 1936 alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, visitata da più di 120000 persone.
Giacomo Grosso si avvicinò non solo al ritrattismo, ma anche a tanti altri generi di pittura, dipise paesaggi e soggetti sacri e sperimentò diverse tecniche. L’artista fu uno tra i più importanti esponenti del cosiddetto “realismo borghese” sviluppatosi in particolare nel periodo della Belle Époque.
Il realismo borghese fu un movimento artistico e letterario che fiorì principalmente nel XIX secolo, soprattutto in Europa occidentale. Il realismo borghese si sviluppò come risposta dell’esclusione dalla rappresentazione artistica della borghesia della società europea del XIX secolo, ovvero la classe media emergente di quell’epoca. Gli artisti e gli scrittori rappresentavano la realtà della borghesia e i temi della nobiltà e della classe aristocratica.
Questi erano concentrati su una visione accurata dei personaggi e delle loro emozioni. Tra gli esponenti più celebri del realismo borghese ci sono Honoré de Balzac, Gustave Flaubert, Émile Zola, Charles Dickens, George Eliot e Thomas Hardy.
Grosso Giacomo nasce a Cambiano nel 1860. Mostrando la sua grande abilità all’Accademia Albertina ottiene presto una borsa di studio. Nel 1881 partecipa a una mostra torinese presentando Amusant alla XXIV Esposizione annuale alle Belle Arti al Circolo degli Artisti. Nel 1882 vince tre medaglie d’oro ai concorsi annuali e l’anno seguente termina gli studi. L’artista inzia ad abbracciare il verismo dell’ultimo Ottocento. Nel 1884 sposa Carolina Bertana. Successivamente diventa professore. Nel 1890, è tra i pittori italiani più famosi, nel 1894 partecipa alla Triennale di Brera e l’anno dopo alla prima Internazionale della Città di Venezia. Quell’evento fu rinominato “Biennale Grosso”. Nel 1919 esegue il ritratto di Papa Benedetto XV. Giacomo Grosso muore il 14 gennaio 1938 per un male incurabile.
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