Cultura

Libro e diritto d’autore: il 23 aprile la giornata mondiale

Nel 1996 l’UNESCO ha deciso di istituire una giornata mondiale dedicata al libro e al diritto d’autore, per celebrare la cultura, l’unicità di ogni testo e la creatività. Da allora, ogni anno si organizzano manifestazioni che vertono alla promozione della lettura.

Non sono poche le fiere librarie e le manifestazioni che, in giro per il mondo, incoraggiano alla lettura. Come purtroppo è noto, l’Italia si colloca – tristemente – fra i Paesi meno avvezzi a questa pratica tanto consigliata. Secondo le statistiche, nel mondo i Paesi che si distinguono per numero di lettori di libri cartacei sono la Francia, il Regno Unito e la Norvegia. Per gli e-book, invece, troviamo al primo posto il Canada. La Giornata, dunque, diventa un’occasione per continuare a sottolineare l’importanza di una sempre più diffusa pratica di lettura.

23 aprile: perché è la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore?

La storia dietro questa giornata è molto interessante – ma anche più “antica” di quanto molti possano aspettarsi.
Il tutto nasce da una bellissima tradizione catalana, risalente al 1926. Lo scrittore ed editore Vincent Clavel Andrés – valenciano di nascita, ma stabilitosi a Barcellona – promosse una giornata dedicata al libro. Il re Alfonso XIII, il 6 febbraio del 1926, allora, promulgò mediante decreto reale l’ istituzione di una “Giornata del libro spagnolo” nel Paese. La data inizialmente presa in considerazione fu il 7 ottobre, in quanto in quel giorno si festeggia il presunto compleanno di Miguel de Cervantes, noto scrittore spagnolo. Tuttavia, a partire dal 1931, si decise che la data più confacente fosse il 23 aprile, poiché festa di San Giorgio – patrono di Spagna e di Catalogna.

Inoltre dal medioevo persiste un’usanza spagnola attorno alla data del 23 aprile. In quel giorno gli uomini donavano una rosa alle proprie amate. In nome di tale tradizione, i librai della Catalogna, ancora oggi, donano una rosa per ogni libro acquistato il 23 aprile.

L’affascinante tradizione catalana varcò i confini regionali e statali. Nel corso della 28esima Conferenza Generale dell’UNESCO, che si riunì a Parigi nel 1995, si decise di estendere questa virtuosa usanza. Dodici dei Paesi membri, infatti, ne annunciarono la proposta, che ebbe poi effettivamente seguito. Con la risoluzione 3.18 , la Conferenza ha proclamato il 23 aprile di ogni anno “Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore”. Da allora, l’obiettivo della Giornata è ancora oggi quello di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura. Ma anche di riscoprire il contributo culturale che ogni autore concede attraverso la creazione di opere letterarie.

A partire dal 1996, ogni anno una nuova città è stata eletta “Città del Libro“. Quest’anno sarà il turno di Strasburgo, ma in passato molte italiane hanno ospitato tali eventi.

Inoltre, in virtù delle nuove tecnologie legate al mondo del libro e della lettura, è importante meditare proprio sull’evoluzione del libro come concetto e come supporto. Come anche sul valore immateriale del libro come oggetto. Ma, ancora, sul libro digitale come rivoluzione della lettura (consentendo un accesso allargato in termini di fruizione, in virtù di un costo ridotto degli e-book) e allo stesso tempo sul libro cartaceo come fonte di sapere sempre reperibile, che non conosce deterioramenti, né batterie scariche. Di certo, il libro – che sia esso in formato cartaceo o digitale – rimane la più poderosa e durevole forma di trasmissione della cultura.

Un’incredibile coincidenza

Il 23 aprile non si celebra solo San Giorgio. Apparentemente, infatti, quella data è incredibilmente legata a molti eventi della letteratura mondiale.

Il 23 aprile nel 1616 il mondo perdeva, contemporaneamente, Miguel De Cervantes, William Shakespeare e Inca Garcilaso de la Vega (autore peruviano, il meno noto del trio).

Inoltre, nello stesso giorno si celebrano gli anniversari della nascita di molti altri intellettuali e scrittori. Fra questi ricordiamo Vladimir Nabokov (1899-1977), Halldór Laxness (1902-1998), la saggista e teorica femminista francese Louise Compain (1869-1941), la giornalista, scrittrice e traduttrice italiana Rossana Rossanda (1924-2020), di Agda Montelius (1850-1920) filantropa e scrittrice femminista svedese, di Cassandra Willoughby (1670-1735) artista inglese e scrittrice di viaggi.

In quello stesso giorno sono morti il catalano Josep Pla (1897-1981), la scrittrice italiana Renata Viganò (1900-1976), la scrittrice australiana P. L. Travers (1899-1996), Elisabetta Fiorini Mazzanti (1799 -1879) botanica e scrittrice italiana, Julia Daudet (1844-1940) scrittrice, poeta e giornalista francese, Sarah Dixon (1671-1765) poetessa inglese, Malwida von Meysenbug (1816-1903) scrittrice tedesca e Costanza Alfieri di Sostegno (1793-1862) scrittrice italiana.

Gli eventi librari e culturali in Italia

Come ricordato poco sopra, gli italiani sono fra i meno avvezzi in Europa (e non solo) a leggere. Vivere nella patria di grandi scrittori, poeti, attori e non solo, pare non essere sufficiente per incitare sempre più persone a immergersi fra le pagine di un libro.

Eppure, il nostro Paese non difetta di eventi librari e culturali. L’intero arco dell’anno ne è costellato. Si pensi al Salone di Torino – l’evento librario italiano più importante che prossimamente aprirà le porte della sua 36esima edizione. E poi l’appuntamento con Book Pride Genova e il romano Più Libri Più Liberi. Senza contare l’offerta culturale di molti festival estivi, come quello di Mantova o quello di Sarzana, fra i tanti. Inoltre, ogni anno nel nostro Paese viene aletta la “Città italiana del libro“, che quest’anno avrà come sede la calabrese Taurianova, piccolo comune in provincia di Reggio Calabria.

Anche per il 23 aprile, molti comuni si sono organizzati per celebrare questa giornata, da Cagliari a Lodi a Teramo.

In Italia il calendario legato al mondo del libro è piuttosto attivo nel mese di maggio. Di rilievo è certamente “Il Maggio dei Libri“, che quest’anno, dal 23 aprile al 31 maggio, porterà la cultura in contesti diversi da quelli convenzionali.  Un intero mese, durante il quale sempre più persone potranno avvicinarsi alla lettura. La capillarità è totale, dal momento che chiunque può organizzare un’iniziativa, registrandola nella banca dati della campagna.

A prendere parte al Maggio dei Libri possono essere sia organizzazioni, sia soggetti pubblici che privati. Inoltre, sono da sempre coinvolte anche realtà dislocate in altre aree del mondo, come le scuole italiane all’estero. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha fatto da tramite per l’organizzazione di eventi in Argentina (Buenos Aires e Morón), Belgio (Liegi e il sito UNESCO Blegny-Mine), Brasile (San Paolo), Canada (Toronto), Croazia (Albona e Zara), Francia (Lione e Parigi), Germania (Berlino), Grecia (Atene), Perù (Lima), Romania (Bucarest), Slovenia (Pirano), Spagna (Barcellona), Svizzera (Lugano e Poschiavo) e Turchia (Smirne).  Molte, poi, le iniziative organizzate dai 46 tra Istituti Italiani di Cultura, Ambasciate e Consolati all’estero dislocati in tutto il mondo.

Francesca Di Rocco

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