Arte

Chi era Jenny Wiegmann Mucchi e per cosa è ricordata

Durante il conflitto mondiale la famiglia Mucchi-Wiegmann subì persecuzioni, arresti e aggressioni, questo fece crescere il sentimento di resistenza da parte di Jenny e il marito

Jenny Wiegmann Mucchi, conosciuta in Italia con il nome di Genni, è stata una scultrice tedesca naturalizzata italiana, famosa soprattutto per la sua lotta contro il nazifascismo. Come lei anche Bianca Orsi e le pittrici Elsa Oliva e Adriana Filippi documentavano con le loro opere l’epoca dittatoriale. Il linguaggio artistico utilizzato da Wiegmann trovava collocazione nel primitivismo ed espressionismo. Le sue opere ritraggono donne e uomini nella quotidianità, che con una posizione o un gesto particolare sapevano trasmettere profondità. L’artista era concentrata maggiormente sulle donne, che voleva mostrare potenti e consapevoli e non in una condizione marginale, come erano rappresentate dall’arte fino a quel momento. Con lei le donne diventavano le vere protagoniste e su di loro si accendeva uno sguardo pieno e attento. Queste mostravano di dover lottare per la sopravvivenza, e contro le emergenze come fame, sfruttamento e violenza.

L’attenzione di Jenny Wiegmann per le donne e la storia

Jenny Wiegmann Mucchi è nata a Berlino nel 1895. L’artista era particolarmente attenta alla vita delle donne e alle loro esperienze, che cercava di raccogliere in molte delle sue opere. Il suo sguardo è sincero e non astratto, rappresentava esattamente ciò che avvertiva, dolore, frustrazione oppure serenità. Jenny iniziò a frequentare istituzioni private femminili tra Monaco e Berlino e tra il 1914 e il 1917 le fu permesso di studiare alla Lewin-Funke-Schule, scuola di pittura e scultura per entrambi i sessi dove anche alle donne potevano accedere agli studi di nudo.

Jenny Mucchi-Wiegmann | photo by Hoger licensed under 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en) – Artepassante.it

Dal 1919 al 1923 seguì poi un corso di modellato nel quartiere di Charlottenburg. Durante quegli anni Wiegmann partecipò insieme ad altri intellettuali ai moti rivoluzionari di Monaco. Una delle sue più celebri sculture è Donna che vola, realizzata pensando alle innovazioni di Adriano Olivetti. La donna in gesso, bianca e fluttuante, ha le braccia rivolte verso una macchina per scrivere. Altre sue opere famose sono Le ciel est triste et beau (1935), gli Angeli, alcuni Crocifissi e le Danzatrici. Fra i ritratti, quelli del musicista Paul Dessau e Maria Callas, la Nuotatrice, la Malata o la Contadina incinta.

Prima di raggiungere Milano, Jenny ha trascorso alcuni anni a Parigi, dove ha perfezionato la sua arte e arricchito la sua carriera. In Italia si sposò con l’italiano Gabriele Mucchi, insieme al quale sviluppò idee antifasciste ancora più ferme e convinte e decise di partecipare alla Resistenza come staffetta partigiana. L’artista nel corso della sua vita ha mostrato una grande attenzione per l’uomo e la storia, dedicando a questi temi studi e ricerche e una forte passione. L’arte di Genni ha trovato ospitalità in numerose esposizioni, anche internazionali, tra cui le Triennali di Milano del 1933,1936 e 1940, le Biennali di Venezia del 1948 e 1952 e la Quadriennale di Roma del 1956. Nel 1937, alla stessa Esposizione Universale in cui Picasso presentò Guernica, Jenny Wiegmann vinse la medaglia d’oro per la scultura.

Durante il conflitto mondiale la famiglia Mucchi-Wiegmann subì arresti, persecuzioni e aggressioni e proprio in quel momento il sentimento di resistenza da parte di Jenny e Gabriele si fece ancora più forte: lui partì per la Val d’Ossola con altri partigiani e lei divenne staffetta, offrendo soccorso ai ricercati politici e agli ebrei. Wiegmann visse gli ultimi anni spostandosi tra Berlino e Milano.

Giuliana Presti

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