L’arte prende vita con le opere di Bios Vincent. Ecco qualche curiosità sull’artista siciliano e sulle importanti tematiche che racconta
“Bios indaga la dimensione del sociale concentrandosi su temi spigolosi come l’aborto, l’ecologia, le sopraffazioni, la violenza, le barriere fisiche e mentali”
Vogliamo partire proprio dalle parole della curatrice Martina Cavallarin per parlarvi di Bios Vincent, un artista siciliano che ha saputo esprimere la propria creatività attraverso diversi strumenti, come: tessuti, plastiche, cemento, fino ad arrivare ad installazioni a grande formato e performance artistiche.
Dalle parole della curatrice, capiamo fin da subito che la sua è un’arte impegnata nel sociale e nella contemporaneità, in grado di mettere in evidenza i problemi dell’esistenza umana legati alla cultura attuale e alle sue espressioni più violente.
Per fare un esempio del suo modo di rappresentare la violenza nelle opere, basti pensare che Bios Vincent ricorre spesso all’utilizzo di segni lasciati dai proiettili: un elemento che racchiude violenza, dramma e brusca autenticità.
Bios Vincent ha fatto ricorso alla tecnica dei proiettili per dare vita a molte opere provocatorie, tra cui la serie “Fucilazioni” in cui tocca il tema della pena di morte e della violenza sociale.
Nelle campagne attorno a Milano, Bios Vincent nel 2014 ha posizionato dodici statue di Cristo crivellate di proiettili, proprio per trattare il tema della pena di morte. Una performance itinerante fatta di dodici piccole statue di Cristo in marmo dipinte di rosso, adagiate sull’erba di Cascina di Mezzo.
Vincent ha realizzato anche dodici bare in legno, lasciate scoperchiate, a loro volta, sull’erba. L’aspetto curioso è che ogni statua di Cristo ha un colpo d’arma da fuoco in pieno petto, inferto in diretta dallo stesso artista. Durante la performance, Vincent spara e depone le statue all’interno delle dodici bare.
Ogni bara riporta sul coperchio una destinazione differente, come fossero dei pacchi postali:
Ma all’appello non mancano di certo la diga del Vajont, Lampedusa, Napoli, Milano e Lecce.
L’obiettivo ultimo di questa performance impattante è ricordare agli osservatori l’articolo 3 della Costituzione Italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità”.
“Will you still love me tomorrow? Love always wins” questo è il titolo ufficiale della mostra realizzata da Vincent Bios il 25 novembre 2021, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
I protagonisti della scena erano 2000 cuori in cemento trafitti con delle frecce. Il curatore Angelo Crespi ha descritto in questo modo le finalità dell’installazione:
“La forza dell’installazione/performance di Bios Vincent sta proprio nella leggera pesantezza, anzi nella pesante leggerezza espressa dai cuori trafitti in cemento che, plasticamente, rappresentano l’estatico e doloroso sentimento dell’amore. “Amore” che si esprime talvolta in passioni sconvolgenti e che sfocia, se malato, nella più turpe violenza, perfino nell’odio (che ne è il contrappasso), ma nello stesso tempo che è generatore di vita (l’eros che tutto muove), di fratellanza e comunanza (l’agapè di cristiana memoria) e di ascesi quasi divina nell’adesione dell’uomo al Tutto che lo circonda. In questa dialettica insopprimibile si muove Bios Vincent consapevole dell’endiadi amore/morte”.
L’ installazione è solo un tassello di un progetto più ampio portato avanti dall’artista: Love Always Wins.
Questo mostra come Vincent Bios sappia rendere giustizia a tematiche importanti e attuali attraverso le sue opere, in modo diretto e senza indulgenza.
L’artista ha vissuto due anni a Shen Yang in Cina, a partire dal 2005. Durante la sua permanenza in Cina, possiamo dire che abbia influito molto su di lui la tradizione e la cultura di questo territorio, tanto che Bios Vincent qui ha affinato la sua tecnica incisoria, arrivando a collaborare con la Galleria Luxun e con la Galleria 798.
L’artista è molto attivo a Milano e in Sicilia, sua terra di origine, ma continua a mantenere un forte legame artistico anche la Cina.
Quella di Vincent Bios è un’arte viva, che si muove con lui nei suoi allestimenti, ma anche provocatoria: l’artista guarda alla realtà con occhio critico e riesce a regalarci tutta la potenza delle sue convinzioni e del suo senso del giusto, in ogni dettaglio delle opere che realizza.
Il significato profondo della sua arte ci arriva con forza, proprio perché il linguaggio creativo di Vincent Bios riesce a penetrare le nostre difese e i nostri preconcetti, arrivandoci potente e diretto.
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