Arte

spazioSERRA , cos’è e come può aiutare gli artisti emergenti

Valorizzare il territorio attraverso il lavoro di artisti e artiste emergenti: è questo l’obiettivo di spazioSERRA, nato nel 2017 a Milano dal progetto Artepassante, un programma di riqualificazione degli spazi metropolitani che fa capo all’Associazione Le Belle Arti in collaborazione con RFI e col patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia. Si tratta di un progetto di arte pubblica, guidato da un collettivo curatoriale, che prende il via nella stazione ferroviaria di Lancetti del capoluogo lombardo, una realtà che si distacca dai luoghi canonicamente dedicati all’arte. In questa sede, spazioSERRA ospita ogni anno una stagione espositiva con progetti site-specific (ovvero ideati e realizzati appositamente per quel contesto e quegli spazi) di artisti emergenti italiani e internazionali.

Immagine | pagina Facebook spazioSERRA

Una “serra” per giovani artisti

Il nome “spazioSERRA” è dovuto sia all’aspetto della struttura, che ricorda appunto una serra o una pagoda, sia alle finalità del progetto: ovvero supportare e far crescere gli artisti emergenti che vi espongono, proprio come avviene in una serra, il luogo dove nascono e crescono le piante. Il nome quindi porta l’attenzione sulla maturazione e sulla crescita che la direzione artistica dello spazio intende attuare come percorso di ricerca personale dei giovani artisti provenienti dalle Accademie italiane e internazionali.
La serra è, infatti, un posto in cui le piante trovano il tempo e il luogo necessario a diventare grandi: allo stesso modo, gli artisti che espongono in spazioSERRA hanno l’opportunità di sviluppare la propria ricerca tramite la creazione, la curatela e l’organizzazione di una mostra dedicata a un’opera site-specific.
Negli spazi di spazioSerra vengono ospitate inoltre diverse iniziative che coinvolgono istituzioni e collettivi sia in Italia che all’estero.

La sede

L’edificio è formato da una ex edicola a pianta ottagonale con le pareti in vetro. Questa particolare conformazione consente di scorgere anche dall’esterno le opere d’arte ospitate in questi spazi. spazioSERRA è quindi un luogo in cui l’arte può essere fruita sempre, dalla mattina alla sera, tutti i giorni della settimana, e in cui non solo le opere sono visibili, ma anche le fasi di allestimento e disallestimento delle esposizioni. Mentre gli artisti devono confrontarsi così con uno spazio non definito e non dedicato, gli spettatori della ricerca artistica diventano sia intenzionali che non, consapevoli o meno, un pubblico estremamente variegato composto da persone di diversa estrazione sociale e di diversa cultura.

Immagine | pagina Facebook spazioSERRA

La stagione espositiva 2024

Il 20 gennaio è stata inaugurata la nuova stagione espositiva di spazioSERRA. Sono state selezionate opere site-specific che ruotano attorno al tema suMISURA, un titolo che riprendele caratteristiche proprie di spazioSERRA, elemento architettonico in un contesto misurato e costruito su regole, distanze e rapporti. Agli artisti selezionati è stato chiesto di analizzare un simile luogo, al contempo contenuto e contenitore, per sviluppare il proprio progetto artistico. La stagione espositiva si è aperta con “Affittasi luminosissimo bilocale”, mostra del collettivo Zeroscena e Silvia Francis Berry visibile al pubblico fino al 22/03/2024.

La mostra in corso

Partendo dall’esperienza personale degli artisti, che hanno vissuto da studenti a Milano e a Venezia, la mostra porta una tematica di interesse pubblico in un luogo pubblico: l’emergenza abitativa che riguarda diverse città italiane e colpisce specialmente studenti e lavoratori precari. Il progetto intende evidenziare e denunciare la nevrosi del settore immobiliare attraverso l’allestimento di un appartamento fittizio, dove i mobili sono di cartone o di recupero e i muri si riducono a una planimetria disegnata sul pavimento.

All’interno di spazioSERRA viene allestito il “luminosissimo bilocale” del titolo, dotato di posti letto (troppi), cucina e persino bagno con wc e doccia. Come spesso succede nelle case in affitto a studenti fuori sede, il mobilio è di recupero, provienente cioè da case o cantine di amici e familiari o da annunci di privati che regalano pezzi di arredamento di cui vogliono disfarsi. Una serie di annunci pubblicati sui principali portali immobiliari anticipa e accompagna la mostra.

Benedetta Leardini

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