La rafanata è un piatto della tradizione popolare lucana, una particolare frittata a base di rafano dalla consistenza morbida
La rafanata è una ricetta antica tipica della Basilicata e si tratta di una sorta di frittata ricca e sostanziosa a base di rafano, patate e pecorino.
Originaria del comune di Aliano, in provincia di Matera, è particolarmente popolare nella zona tra Val d’Agri e l’alta collina materana e viene preparata soprattutto durante il periodo di Carnevale.
Il protagonista assoluto è il rafano, una radice che in terra lucana cresce spontaneamente, diffusa anche in Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove viene usata principalmente per la salsa al cren.
Dal retrogusto acre e pungente, lievemente balsamico, è ideale per accompagnare portate di carne, come bolliti e arrosti. Viene chiamato dagli alianesi anche “tartufo dei poveri” per le sue numerose proprietà benefiche e il sapore inconfondibile.
Realizzare la rafanata è molto semplice e l’unica accortezza è quella di dosare con cura gli ingredienti, affinché risulti ben bilanciata.
Come preparare la rafanata
La ricetta della rafanata è semplice come quella di moltissimi piatti della tradizione popolare, si prepara velocemente come una qualsiasi frittata, ma è nei pochi ingredienti che si nasconde la sua particolarità: uova, patate, pecorino e rafano.
La radice di rafano, che dà il nome al piatto, è l’ingrediente che non ti aspetti, poiché più tipico delle cucine del Nord Italia e del Nord Europa. Viene chiamato “tartufo dei poveri” e sembra che sia stato introdotto in Basilicata dai Normanni, accolto con favore dalla popolazione locale perché semplice da coltivare, economico e ricco di nutrienti.
A seconda se amate o meno il rafano, regolate la sua quantità: 100 g per noi è la dose ideale per valorizzarne il sapore e il profumo, senza che sia troppo coprente rispetto agli altri ingredienti.
Oggi la rafanata è un piatto per eccellenza legato ai festeggiamenti del Carnevale e questa antichissima ricetta continua, a distanza di secoli, a essere preparata, servita e gustata generazione dopo generazione.
Si può ovviamente preparare tutto l’anno come frittata con un twist in più: in tal caso, provate anche frittata soffiata al forno e la frittata di pane. Ecco la ricetta della rafanata:
- Sciacqua per bene le patate, spazzolandole se necessario per rimuovere terreno e polvere, quindi lessale in acqua bollente finché non risulteranno morbide infilzandole con una forchetta.
- Elimina le due estremità del rafano e rimuovi la buccia con un pelapatate.
- Grattugialo con una grattugia a fori larghi e raccoglilo in una ciotola.
- Una volta pronte, riduci le patate in purea con l’apposito schiacciapatate quando sono ancora calde
- Rompi le uova in un piatto fondo, condisci con sale e pepe, e sbattile per bene.
- Unisci il rafano alle patate schiacciate e incorpora il pecorino.
- Versa anche le uova e amalgama per bene il composto.
- Ungi con un po’ di olio il fondo di una padella antiaderente, scaldala su fiamma vivace e versa l’impasto, quindi lascia cuocere con un coperchio su fuoco basso per una decina di minuti, finché non inizierà a rapprendersi. Capovolgi delicatamente la rafanata, aiutandoti con un coperchio, e lasciala dorare per qualche minuto anche dall’altro lato.
- Fai riposare per 5 minuti, poi trasferisci la rafanata su un vassoio o un piatto da portata, taglia a fette e gusta.